lunedì 29 marzo 2010

Un po' di chiarezza sulle dosi di vaccino "disprezzate"

Con l'Ordinanza n. 3798 il Presidente del Consiglio dei Ministri ha definito alcune "Disposizioni urgenti di protezione civile finalizzate a fronteggiare il rischio della diffusione del virus influenzale A (H1N1)".
Nell'Ordinanza si autorizzava il direttore generale della prevenzione sanitaria del Dipartimento prevenzione e comunicazione del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali... anche esercitando diritti di prelazione gia' acquisiti presso produttori farmaceutici per contrastare altri tipi di pandemie influenzali con produttori farmaceutici, ad acquisire in termini di somma urgenza la fornitura di dosi di vaccino, farmaci antivirali ed i dispositivi di protezione individuale necessari per assicurare la vaccinazione delle categorie sensibili e comunque di almeno il quaranta per cento della popolazione residente nel territorio nazionale.

Ora c'è una nuova Ordinanza, sempre firmata da Berlusconi, la n. 3860 del 17 marzo 2010 "Ulteriori disposizioni urgenti di protezione civile finalizzate a fronteggiare il rischio della diffusione del virus influenzale A (H1N1)."
La nuova Ordinanza stabilisce che "l'autorizzazione all'acquisto di cui all'art. 1, comma 1, dell'Ordinanza n. 3798 e' rideterminata quantitativamente nella misura massima indicata nella nota dell'Istituto superiore della sanita' indicata in premessa."

E in premessa è riportato quanto indicato dall'ISS e cioè: «il quantitativo di vaccini pandemici ancora disponibili nel nostro Paese (circa 8 milioni di dosi) e' piu' che sufficiente a limitare gli effetti negativi di un'eventuale, ulteriore circolazione di A/H1N1 2009 almeno sino all'inizio della prossima stagione influenzale».

Dunque non si parli più di 24 milioni di dosi acquistate. Ne sono stati acquistati 8 milioni e questi ci bastano! Sono state somministrate circa 1 milione di dosi di vaccino e le dosi "sprecate", dunque sarebbero pari a sette milioni. Poi mi risulta che i vaccini siano già stati ritirati in buona parte dalle Regioni e sul destino delle dosi ritirate non c'è molta chiarezza. Un'ipotesi è che siano destinate a quei Paesi nei confronti dei quali l'Italia ha qualche dovere nell'erogare aiuti umanitari che, in questo caso, non si tradurrebbero in beni di prima necessità ma in dosi di vaccino pandemico (si tratta pur sempre di aiuti... no?!). Quello che è certo è che nelle Regioni è rimasta una quota di vaccini pari a circa il numero di quelle già somministrate. Questo milione di dosi mantenute sul territorio probabilmente non verranno mai utilizzate entro la data di scadenza dei lotti (che dovrebbe essere quella del 31 luglio 2010), ma un conto sono le 23 milioni di dosi sprecate dell'immaginario collettivo, altra cosa è il reale numero di dosi "sprecate" che, a questo punto, è molto più corretto stimare in numero compreso tra 1 e 7 milioni.
Poi ci sarebbe da dire qualcosa sul termine "dosi sprecate". Le dosi, nella realtà dei fatti, non sono state "sprecate"... sono state semmai "disprezzate", in primis da operatori sanitari disinformati che hanno insinuato il dubbio nella popolazione di per sè già particolarmente confusa. Se c'è stato spreco quello spreco non è imputabile a chi ha messo a disposizione una risorsa preventiva ma a chi su quella risorsa ha sputato, preferendo correre il rischio sanitario di essere infettati dal nuovo virus influenzale A/H1N1 2009.

martedì 23 marzo 2010

USA: via libera alla riforma sanitaria di Obama


Questo è il primo post "off topic" della storia di PandemItalia. Del resto quando si verifica un grande evento è necessario tributargli il giusto merito. Così ho per la prima volta pubblicato lo stesso post simultaneamente su tutti i miei blog (vedi qui e qui).
Oggi è un giorno importante per gli USA. La maggiore potenza economica mondiale, la patria della democrazia e della libertà, il Paese dove il sogno diventa realtà... aveva uno dei peggiori sistemi sanitari al mondo tra i Paesi cosiddetti "sviluppati".
Un sistema sanitario capace di generare questi numeri (dati aggiornati al 2008) non può che essere considerato "mostruoso":
- 18% degli ultra-sessantacinquenni senza assicurazione sanitaria;
- 20% di adulti tra i 19 e i 64 anni senza assicurazione sanitaria;
- 8,9% di bambini e ragazzi tra 0 e 18 anni senza assicurazione sanitaria.
Fonte: CDC factstats. Health Insurance Coverage, 2008.
Nella notte americana Obama è riuscito nell'impresa di estendere i servizi sanitari a 32 milioni di statunitensi, il 95% degli oltre 300 milioni di cittadini americani disporrà ora di una copertura sanitaria. La Camera dei Rappresentanti Usa ha infatti dato il via libera al testo, nella versione approvata dal Senato alla vigilia di Natale, con una maggioranza di 219 voti contro 212, tre voti in più dei 216 necessari. Per la cronaca i repubblicani hanno espresso compatti il loro voto contrario. Una vittoria importante ottenuta attraverso importanti compromessi.
Per approfondire la notizia leggi qui, qui e qui.
Ecco un esempio di ottima amministrazione della cosa pubblica. Ecco la differenza tra un semplice politico e un grande statista. Ecco la differenza tra chi dice di voler tutelare la salute pubblica e chi tutela la salute pubblica con azioni concrete. Ci sarà tempo per comprendere il reale impatto della riforma sanitaria, ci sarà tempo per capire se gli ingenti costi della riforma faranno capitolare Obama agli occhi degli americani. Oggi è tempo di gioire per i milioni di persone precedentemente privi di assistenza sanitaria che d'ora in avanti potranno permettersi di affrontare la malattia con il conforto di una cura.
"Questa notte abbiamo dimostrato al mondo che siamo ancora un popolo capace di grandi cose" (Obama, 22 marzo 2010)

domenica 21 marzo 2010

Oltre il danno la beffa

Non ci si crede!
La pessima gestione della pandemia influenzale a livello nazionale è sotto gli occhi di tutti. Ci sono indicatori che delineano chiaramente il fallimento della sanità pubblica. Ad esempio i dati di copertura vaccinale. Le azioni comunicative ministeriali sono state fallimentari perchè contraddittorie, lontani anni luce dal rispetto dei princìpi basilari della comunicazione del rischio.
E nonostante questo Fabrizio Oleari,Direttore della Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute, è stato insignito della medaglia d'oro al merito della sanità pubblica con la seguente motivazione:
"nel corso della sua brillante carriera, svolta con elevata professionalità, ha fornito contribuiti di notevole pregio per la risoluzione delle più svariate questioni ed emergenze sanitarie, quali per ultima l’influenza A/H1N1, con positive ricadute a favore della collettività. Componente di diverse Commissioni, Comitati scientifici e tecnici e Gruppi di lavoro, ha dimostrato una straordinaria capacità di coinvolgimento dei colleghi nelle attività di studio e ricerca, finalizzate al potenziamento e al miglioramento dell’organizzazione delle attività lavorative. Il Dott. Oleari si è altresì distinto per lo spirito di servizio e per il raggiungimento di lusinghieri risultati nella prevenzione di malattie che avrebbero potuto causare notevole allarme sociale, anche a costo di personali sacrifici".
Nulla di personale nei confronti del Dott Oleari, ci mancherebbe! Ma questa benemerenza, viste le motivazioni addotte e il cenno alla gestione della pandemia, è immeritata. C'è chi meriterebbe dei riconoscimenti: si tratta di alcuni coordinatori regionali delle attività di risposta alla pandemia influenzale, colleghi che hanno dato anima e corpo per una corretta gestione dell'emergenza sanitaria, nonostante gli errori e i ritardi del livello nazionale.

martedì 16 marzo 2010

Romania: focolaio di H5N1 in un allevamento

La Romania ha individuato un focolaio di influenza aviaria in un allevamento di pollame vicino al confine con l'Ucraina, per cui ha imposto una zona di esclusione e sorveglianza per un raggio di 20 Km dal focolaio, secondo quanto viene riportato da un portavoce dell'Unione Europea.
Il focolaio di infezione da virus H5N1 dell'influenza aviaria è stato scoperto nel comune di Letea vicino al confine ucraino, località che si trova sulla rotta degli uccelli migratori, ritenuti responsabili della diffusione panzootica di questo virus.
"Il laboratorio nazionale della Romania ha confermato ieri che il focolaio riguarda il ceppo altamente patogeno H5N1 dell'influenza aviaria", la Commissione europea ha affermato in un comunicato.

Fonte: FluTrackers (Ironorehopper)

venerdì 12 marzo 2010

6 decessi per nuova influenza in Italia... a chi importa?

I morti per nuova influenza non fanno più notizia. Così ci si dimentica che il virus influenzale pandemico è ancora circolante e che causa ancora dei decessi.
La cosa che mi ha più colpito è che i 6 morti per influenza registrati in Italia nell'ultima settimana sono morti di serie B e non hanno diritto di salire agli onori delle cronache.
Meglio così se questo meccanismo tutelasse gli italiani dal solito clamore mediatico che accompagna ogni emergenza sanitaria. Purtroppo quando non c'è interesse mediatico sembra non esserci alcuna capacità di penetranza nelle famiglie italiane e nei meccanismi decisionali, per cui la vaccinazione con vaccino pandemico, ancora disponibile in tutta la penisola, continua ad essere snobbata... "tanto la pandemia era una bufala", come penseranno i molti cittadini confusi.
Per di più chi dovrebbe tutelare la salute della popolazione italiana (leggasi Ministero della Salute) ha deciso che parlare ancora di pandemia e promuovere ancora la vaccinazione pandemica è assolutamente fuori luogo. Così anche il sito internet ministeriale risulta non aggiornato... chi deciderà di accedere oggi alla sezione web dedicata alla pandemia influenzale noterà che la pagina è aggiornata alla quinta settimana (1-7 febbraio 2010), i morti segnalati sono ancora 229... del resto a chi importa che siano morti altri 6 italiani con diagnosi certa di nuova influenza!
Lo ripeto fino allo sfinimento: i 6 decessi registrati in Italia, i 4 morti francesi, i 2 morti tedeschi, etc. (vedi qui) sono morti inaccettabili, per la possibilità di accedere ad un vaccino efficace e sicuro ma purtroppo diffusamente snobbato.
Quando a snobbare il vaccino è la popolazione generale si possono cercare mille responsabilità e centinaia di attenuanti. Ma quando sono le istituzioni sanitarie che deliberatamente decidono di smettere di promuovere un'azione preventiva allora questo è deprecabile.
I soliti CDC siano di esempio per il nostro Ministero della Salute... nell'aggiornamento del 5 marzo i CDC raccomandano la vaccinazione anti-influenzale come la principale azione per prevenire l'influenza. I CDC incoraggiano chiunque voglia essere protetto contro il virus pandemico a sottoporsi a vaccinazione con l'inclusione degli anziani sopra i 65 anni. La stessa vaccinazione è considerata importante anche per i soggetti che siano a rischio per la presenza di patologie croniche quali asma, broncopneumopatia cronico ostruttiva, diabete, malattie cardiache o neurologiche e la gravidanza.

Pandemia influenzale: la situazione in Europa



Nella sezione dedicata alla pandemia influenzale del sito internet dell'ECDC sono inseriti gli aggiornamenti relativi all'incidenza delle infezioni da virus pandemico, per intensità e diffusione geografica.
Continuano ad essere segnalati decessi causati dal virus influenzale pandemico, se ne contano 45 nel corso della nona settimana del 2010. Un numero pressochè stabile nelle ultime 4 settimane, a testimonianza di una diffusione virale subdola, un'incidenza relativamente bassa che continua a causare decessi (6 anche in Italia, passati sotto silenzio), per lo più inaccettabili in considerazione della possibilità di accedere al vaccino pandemico che nella maggior parte dei Paesi europei è ancora disponibile.

Pandemia influenzale: la situazione in USA



Nel sito dei CDC è riportata la situazione USA al 5 marzo 2010 (leggi qui).
I dati di sorveglianza epidemiologica relativi alla settimana dal 21 al 27 febbraio mostrano un'attività influenzale relativamente bassa, con il virus influenzale pandemico (A/H1N1 2009) ad essere il principale responsabile delle forme influenzali. È ancora considerata possibile l'evenienza di una ulteriore ondata influenzale, che secondo i CDC potrebbe essere causata dal virus pandemico o dai virus influenzali stagionali.