giovedì 30 aprile 2009

29 aprile 2009: riflessioni

NB: il seguente post è stato scritto dal Dott. Gualtiero Grilli prima della dichiarazione di passaggio alla fase 5 (e per questo motivo il pasaggio di fase non viene accennato). Pubblicarlo è comunque d'obbligo per le interessanti considerazioni di chi lavora quotidianamente sul campo nel tentativo di organizzare e gestire la preparazione e la risposta alla pandemia influenzale...

Al termine della giornata odierna (29/4/2009) vale forse la pena di riflettere sullo stato attuale della situazione. Dal punto di vista della diffusione della malattia, tutto sembra procedere come previsto: i casi continuano ad aumentare, ma questo è ovvio visto che adesso si ricercano attivamente e che il virus comunque si trova in una popolazione ovunque suscettibile; le autorità sanitarie internazionali continuano ad essere caute, e questo è corretto visto che ancora non è possibile avere dati significativi sul il tasso di riproduzione medio della infezione (il numero medio di casi secondari che hanno origine da ciascun caso) né sul livello di gravità della malattia. Per avere con ragionevole certezza questi parametri è necessario un numero di casi molto maggiore e una analisi epidemiologica più lunga.
E’ interessante notare (in questo caso basandosi solo sull’esperienza personale e non su un qualche rilevamento basato su dati oggettivi) che l’interesse dei mezzi di comunicazione di massa e, conseguentemente, del pubblico appare già in fase discendente. Sembrerebbe che, dopo le prime notizie assolutamente allarmistiche, il ridimensionamento della mortalità faccia già pensare ad un falso allarme. Questa opinione è stata rilevata anche nei sanitari, compresi i medici, non specificatamente addetti ai lavori. A questo ha contribuito anche una serie di messaggi rilasciati dagli esponenti politici nazionali che hanno sottolineato l’assoluta preparazione nazionale.
In questa fase, la sensazione generalizzata di falso allarme e di pericolo scampato sembra prematura almeno quanto l’allarmismo iniziale per i seguenti motivi:
come già detto le caratteristiche del virus sono ancora da accertare quindi per fare previsioni di qualunque tipo è opportuno aspettare ancora qualche giorno;
il virus è capace di rapide variazioni che possono riguardare anche la patogenicità quindi, anche in questo caso, il giudizio di pericolo o non pericolo deve essere sempre provvisorio; ad esempio nel 1918 la seconda ondata epidemica è stata diversa dalla prima (più grave nel caso specifico ma avrebbe potuto essere anche meno grave);
il livello di preparazione del sistema sanitario e sociale sicuramente è il migliore degli ultimi anni, anche perché, per la prima volta, la preparazione alla pandemia è stata oggetto di pianificazione e di formazione, tuttavia definirlo “pronto” sembra un po’ ottimistico: molte procedure già definite non sono mai state messe alla prova, altre procedure sono ancora da definire; infine gli stessi meccanismi della catena di comando e della comunicazione, a volte sembrano funzionare non perfettamente anche in condizioni normali e quindi potrebbero non possedere la precisione e la rapidità necessarie in condizioni di emergenza nazionale (e non localizzata come un terremoto).

Esistono anche aspetti positivi nella situazione attuale: tutti gli organismi nazionali e regionali sembrano utilizzare questo breve tempo prima della presumibile diffusione europea del virus lavorando con grande impegno e colmando, almeno in parte, le lacune e i ritardi accumulati in precedenza, ciascuno con i propri problemi di carenza di personale e di risorse, come è noto.In conclusione il messaggio che andrebbe proposto è quello di cercare di restare più vicini possibile ai fatti e alle evidenze scientifiche anche se, proprio per diventare evidenze, queste richiedano un tempo più lungo di quello a cui ormai sono abituati i mezzi di comunicazione e il pubblico.

Gualtiero Grilli - Componente del Comitato Pandemico Regionale della Regione Marche, Responsabile per il Servizio Salute PF Sanità Pubblica del settore Vaccinazioni e Malattie Infettive.

mercoledì 29 aprile 2009

Interim Public Health Guidance for the Use of Facemasks and Respirators in Non-Occupational Community Settings during an Influenza Pandemic

Grandissimi gli sforzi delle principali istituzioni sanitarie nel mondo.
Questo documento è uno dei tanti documenti che dovranno essere calati nella realtà quoidiana per affrontare quella che, a oggi, appare la prossima inevitabile pandemia influenzale.

Fase 5!

L'OMS ha dichiarato la fase 5. Le notizie si rincorrono, il sito dell'OMS non è ancora stato aggiornato ma c'è una fonte attendibilissima: il sito del Centro Europeo per il Controllo delle Malattie (ECDC).
Altre fonti trasmettono la notizia (leggi qui e qui).
Questo significa che il virus è caratterizzato da una trasmissione interumana almeno in due Paesi della stessa regione OMS. Anche se in questa fase la maggior parte delle altre Nazioni non è coinvolta la dichiarazione di fase 5 è un forte segnale di pandemia imminente e che il tempo per portare a compimento l'organizzazione, la comunicazione e l'implementazione delle misure di contenimento pianificate è breve.

La situazione relativa alla Nuova influenza sembra avere una costante: quello che si vede non è come sembra... rapidissima evoluzione degli eventi.

Nuova Influenza!

Felicissimo per questa eccellente decisione comunicativa: L'Influenza Suina diventa "Nuova Influenza".
Sono certo che la capacità di risposta all'emergenza globale che si sta consumando sia maggiore tanto migliori sono le strategie comunicative adottate.
Chiamare "Influenza Suina" la malattia causata dal virus emergente A/H1N1 è stato un errore che ha richiesto i soliti sforzi informativi per convincere la confusa popolazione generale. Coldiretti comunica quanto segue: "La psicosi nei consumi potrebbe mettere a rischio le oltre 5mila stalle italiane che alimentano una filiera che dà lavoro a oltre centomila lavoratori e sviluppa al consumo un fatturato di circa 20 miliardi. E' quanto afferma la Coldiretti nel commentare positivamente la proposta della commissaria europea alla Sanita' Vassiliou e del ministro del Lavoro e della Salute Maurizio Sacconi di cambiare il nome dell'influenza per evidenziare l'assoluta mancanza di legami con i suini allevati e con il consumo di carne" (Attendo ancora un cenno di riscontro alle e-mail inviate, e ringrazio tutti coloro che hanno contribuito alla iniziativa).

Il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali si è già adeguato (vedi qui e qui) rinominando la malattia "Nuova influenza da virus A/H1N1". I miei complimenti; il sito del MInistero è stato "ripulito dalla presenza dell'Influenza Suina".
Purtroppo non è dello stesso avviso l'OMS, che nei suoi comunicati e nel suo sito parla ancora di "Swine Influenza", in barba alle indicazioni della Commissione Europea. Però devo rendere atto anche all'OMS... hanno eliminato la foto dei maiali dall'Home page... piccoli passi avanti... accontentiamoci!

PS: Sembra che i Messicani non gradiscano che si parli di "Influenza Messicana" (così come si narra che gli spagnoli detestino sentir parlare di "Spagnola" in riferimento alla Grande influenza del 1918).

OMS - Aggiornamento 5 del 29/04/09

Traduco l'aggiornamento n.5 dell'OMS

29 Aprile 2009 - La situazione contina ad evolvere rapidamente. Alle ore 18.00 del 29aprile 2009 sette Paesi hanno ufficialmente riportato 148 casi complessivi di nuova influenza A/H1N1.
Gli Stati Uniti hanno riportato 91 casi umani confermati da diagnosi di laboratorio con un decesso. Il Messico ha riportato 26 casi umani confermati e sette decessi.
Le seguenti regioni hanno riportato casi confermati in laboratorio (nessu decesso):
Austria (1), Canada (13), Germania (3), Israele (2), Nuova Zelanda (3), Spagna (4) e Regno Unito (5).
L'OMS non ha stabilito alcuna restrizione dei viaggi aerei nè la chiusura delle frontiere. È considerato prudente ritardare viaggi internazionali quando si è malati e, per le persone che manifestano sintomi di malattia dopo aver compiuto un viaggio internazionale, richiedere una visita medica.
Non c'è rischio di infezione dal consumo di maiale ben cotto o prodotti derivanti dal suino. Si avverte le persone di lavare le mani con acqua e sapone con regolare periodicità e richiedere cure mediche nel caso si manifestino sintomi di malattia simil-influenzale.

NdR: Avvertire la singola persona di richiedere cure mediche nel caso si manifestino sintomi di malattia simil-influenzale significa amplificare il lavoro dei medici di base e dei pediatri a cui consigliamo lettura attenta della Circolare Ministeriale del 28/02/2008: "Indicazioni per la gestione dei casi sospetti e scheda di segnalazione".

Influenza Messicana: definizione di caso

Quest'oggi il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali ha comunicato tramite una lettera circolare trasmessa alle Regioni le definizioni di caso (ad interim) di influenza da nuovo virus A/H1N1.
Queste definizioni sono utilissime e dovranno essere adottate nei prossimi giorni per gestire al meglio tutte le segnalazioni, pertinenti e non, che proverranno ai medici di base da parte della popolazione.
Non faccio fatica ad immaginare che nel numero dei cittadini che stanno rientrando in Italia dal Messico in questi giorni vi possa essere qualche caso di febbre e altri sintomi simil-influenzali e che già da domani qualche caso possa essere notificato anche in Italia: le indicazioni del Ministero sono le benvenute!

NB: Vista la grande confusione generata dal nome della malattia causata da nuovo virus A/H1N1, PandemItalia promuove, in accordo con l'opinione di molti autorevoli operatori sanitari (fra cui la nostra Ilaria Capua), l'adozione di una denominazione alternativa in luogo di "Influenza Suina". Proponiamo "Influenza Messicana"!

EpiCentro e Influenza A/H1N1

EpiCentro ha dedicato una sezione del suo sito all'Influenza da nuovo virus A/H1N1 (clicca qui).

Il Notiziario del 28 aprile 2009 è una miniera di notizie e link utili.

Buona lettura!

martedì 28 aprile 2009

Stop ai messaggi di Coldiretti

Unitevi a noi!
Coldiretti sta facendo (a mio parere) danni trasmettendo, con messaggi indiretti, informazioni scorrette (leggi qui e qui).
Comunicare che l'Italia non importa carne di suino dal Messico o invitare a consumare carne di provenienza italiana significa, indirettamente, trasmettere questo messaggio: "attraverso la carne di suino può trasmettersi l'influenza suina". Questo, ovviamente, non è vero. Per questo ho appena inviato ad alcune sedi regionali di Coldiretti la seguente e-mail:

Chiedo cortesemente la vostra attenzione.
In relazione alla epidemia di influenza A/H1N1, cosiddetta "Suina" i vostri costanti messaggi, relativi alla assenza di importazione di suini dal Messico, mistificano la realtà dei fatti. Puntare i riflettori sui suini significa trasmettere l'informazione scorretta che la malattia possa in qualche modo trasmettersi dal suino all'uomo. Questo non corrisponde a realtà, assolutamente. La malattia si trasmette da uomo a uomo, per via respiratoria. Non sono state segnalate epidemie di A/H1N1 in allevamenti di suini e non è stato dimostrato un singolo caso di trasmissione umana avvenuta per ingestione di carni suine.
Spero possiate adottare immediatamente una strategia comunicativa differente. Quella attuale credo possa essere potenzialmente responsabile di danni all'economia di settore come quelli registrati nel 2005-2006 con l'emergenza Aviaria.


Chiedo ai lettori più sensibili di unirsi a noi di PandemItalia, segnalando a Coldiretti (anche semplicemente copiando e incollando il testo del post) l'errore comunicativo, commesso, sono certo, in buona fede che potrebbe causare, tuttavia, un effetto opposto rispetto all'atteso sulla già confusa popolazione italiana.

NB: ringrazio Marco per averci trasmesso, tramite commento, l'inidirizzo di posta elettronica a cui inviare il messaggio: relazioniesterne@coldiretti.it

lunedì 27 aprile 2009

Fase 4 !



L'OMS ha appena annunciato il passaggio dalla fase pandemica 3 alla fase 4.
Quest'oggi il Comitato d'Emergenza attivato secondo le indicazioni del Regolamento Sanitario Internazionale si è riunito per la seconda volta in tre giorni e sulla base delle indicazioni espresse dal Comitato il Direttore Generale dell'OMS ha deciso di innalzare il livello di allerta pandemico dalla fase 3 alla fase 4.
Il passaggio di fase indica che la possibilità che una pandemia influenzale si verifichi è aumentata ma non significa che la pandemia sia inevitabile.
Con l'acquisizione di maggiori informazioni l'OMS deciderà se ritornare alla fase di allerta 3 o procedere verso fasi successive.
La decisione di procedere alla fase 4 è stata presa sulla base della evidenza epidemiologica di trasmissione interumana del nuovo virus A/H1N1 e sulla base della sua capacità di causare focolai epidemici diffusi.
Considerata la diffusione del virus il Direttore Generale dell'OMS considera che il contenimento dell'epidemia sia irrealistico. Gli sforzi dovranno essere rivolti principalmente all'implementazione di misure finalizzate a impedirne la diffusione.

Fonte: Statement by WHO Director-General, Dr Margaret Chan
27 April 2009

I soliti drammatici errori di comunicazione

La comunicazione in condizioni di crisi è difficilmente gestibile.
Il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, come sappiamo, sta attentamente monitorando la situazione internazionale e le notizie che provengono dal Ministero sono quelle che possono essere lette nel sito ministeriale.
Eppure questa mattina continuano ad essere trasmesse affermazioni attribuite al Ministero secondo le quali il Sottosegretario Fazio rassicurerebbe affermando che i rischi di una pandemia influenzale sono molto bassi.
Queste affermazioni non dovrebbero essere mai fatte. Cosa accadrebbe se l'OMS decidesse, domani, di dichiarare il passaggio dall'attuale fase 3 alla fase 4 o successive? La solita caduta di credibilità e la successiva mancanza di fiducia nelle istituzioni.
Spero che il Ministero decida di istituire una Task Force per la comunicazione del rischio. La cattiva informazione, spesso, fa molti più danni di qualsiasi altra cosa e la recente esperienza dell'Aviaria dovrebbe avere insegnato molto, ma, purtroppo, sono qui a constatare, tristemente, il contrario.

Ministero: Comunicato n. 155 del 26 aprile 2009

E’ sempre alta la sorveglianza del Ministero in merito ai focolai di influenza “suina” confermati in Messico e negli Stati Uniti. Al momento secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) i casi confermati in laboratorio di influenza suina A/H1N1 sono 20, i casi sospetti segnalati sono oltre mille e i decessi sono 49. Negli Stati Uniti, secondo l’European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC), i casi confermati sono 20 e non è stato segnalato alcun decesso.
Il Sottosegretario alla Salute Prof. Ferruccio Fazio comunica che attualmente non sono stati confermati casi segnalati nel nostro Paese e sottolinea che il Ministero sta monitorando ora per ora in collegamento costante con gli organismi europei e internazionali l’evolversi della situazione.
E’ riunita presso il Ministero la Task Force e sono già state attivate le misure previste per fare fronte ad una eventuale pandemia influenzale.
Sono state allertate già dal 24 aprile la rete di controllo Influnet del Ministero, in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità, e le altre strutture per la sorveglianza del virus sul territorio Sono stati anche allertati gli assessorati alla Sanità delle Regioni e delle Province autonome, sottolineando l’opportunità di evitare inutili allarmismi. Inoltre sono stati inviati agli Uffici di Sanità Marittima e Frontaliera (USMAF) dei volantini contenenti consigli per i viaggiatori in partenza o in arrivo dalle zone a rischio.
Domani, 27 aprile, sarà indicato il numero verde del Ministero di supporto per fornire informazioni ai cittadini.
Si precisa che al momento non si è ravvisata la necessita di assumere iniziative relative a controlli alle frontiere.
Si sottolinea che presso il Ministero sono stoccate quaranta milioni di dosi di farmaci antivirali. Più precisamente sono disponibili circa dieci milioni di dosi di farmaco Zanamivir (Relenza) e 60mila dosi di farmaco Oseltamivir (Tamiflu) pronte per l’assunzione. Sono inoltre disponibili circa 30 milioni di dosi di Tamiflu sotto forma di polvere, per l’incapsulamento della quale è già stato dato mandato all’Istituto Chimico Farmaceutico Militare di Firenze. Tale polvere, peraltro, può essere assunta, in estrema emergenza, in soluzione liquida.
Si segnala, infine, che l’Italia dispone di un preciso Piano concordato con gli altri Stati dell’Unione Europea di preparazione e risposta ad un’eventuale pandemia influenzale.

Qui il testo del comunicato

domenica 26 aprile 2009

Ulteriore commento alla situazione descritta al 26.4.2009

In attesa di vedere come i mezzi di comunicazione affronteranno domani l’argomento, vale la pena di aggiungere alcuni brevi commenti sulla situazione così come viene descritta oggi 26.4.2009 dal WHO.
E’ chiaro che gli esperti (con questo termine si intendono i veri esperti) sono molto cauti a causa una serie di interrogativi non ancora risolti, primo fra tutti quello della diffusione del virus. I dati mostrano che il virus è molto diffuso, visto che sono stati riscontrati casi ai punti estremi degli Stati Uniti (contemporaneamente a New York e in California) ma la scarsa gravità della patologia, almeno negli USA, fa pensare a una diffusione molto più ampia. Come sempre, in questi casi, la differenza viene fatta dagli isolamenti virali, ovvero da quanto spesso il virus viene trovato, cosa che, a sua volta, dipende da quanto spesso viene cercato. Questo fa in modo che ci si possa aspettare che nei prossimi giorni il numero di casi cresca rapidamente, se non altro perché da ora in poi il virus verrà ricercato più spesso e anche in casi non gravi. La efficienza del sistema di sorveglianza è determinante: più il sistema funziona e più casi si riscontrano.
Da chiarire sono anche le modalità di trasmissione, ovvero le caratteristiche di esposizione dei soggetti malati. Se non è possibile determinare alcun fattore comune di esposizione nei soggetti malati, questo significa che il virus sta circolando liberamente già da alcune settimane e il fatto di non essere stato identificato prima depone per una forma di malattia non grave, almeno fino ad ora.
Ancora un altro elemento da chiarire è la relazione di questo virus con quelli H1N1 che hanno circolato finora. Il WHO parla decisamente di un “nuovo” virus, tuttavia il livello di vicinanza con quelli della stessa famiglia che circolano da anni è determinante per capire se una precedente esposizione o vaccinazione sia in qualche modo protettiva. Questo può essere stabilito anche con una approfondita inchiesta epidemiologica sui malati. La prima cosa che il WHO dovrà fare a questo proposito è stabilire una prima definizione di caso in modo da fare ad essa riferimento anche per un conteggio approssimativo.
Nelle risposte a queste (e ad altre più complesse) domande sta la decisione di dichiarare o meno la fase 4 ovvero la presenza di una nuova pandemia e conseguentemente di iniziare a fare previsioni sul suo impatto che potrebbe anche essere modesto.

Gualtiero Grilli - Componente del Comitato Pandemico Regionale della Regione Marche, Responsabile per il Servizio Salute PF Sanità Pubblica del settore Vaccinazioni e Malattie Infettive.

Influenza Suina: domande e risposte

Copio e incollo dal sito del Ministero Lavoro, Salute e Politiche Sociali:

Cos'è l'Influemza suina?
L'influenza suina è una malattia respiratoria acuta dei maiali causata virus influenzali del tipo A, che causano abitualmente epidemie di influenza tra i suini. I Virus dell'influenza suina causano alti livelli di malattia e bassa mortalità nei maiali. I virus dell'influenza suina possono circolare tra i maiali in tutti i mesi dell'anno, ma la maggior parte delle epidemie si manifestano nel tardo autunno ed in inverno, così come accade per le epidemie nella popolazione umana. Il virus dell'influenza suina classica (virus influenzale A/H1N1 è stato isolato per la prima volta begli anni 30 del secolo scorso.

Quanti sono i virus dell'influenza suina?
Come tutti i virus influenzali anche quelli dell'influenza suina mutano continuamente: I maiali possono essere infettati dai virus del'influenza aviaria così come da quelli dell'influenza suina. Quando virus influenzali di differenti specie animali infettano i suini, i virus possono andare incontro a fenomeni di "riassortimento" e nuovi virus che sono un mix di virus umani/aviari/suini possono emergere. Nel corso degli anni, sono emersi diverse varianti di virus influenzali suini ; al momento, nei maiali sono stati identificati 4 sottotipi principali di virus influenzali di tipo A : H1N1, H1N2, H3N2, and H3N1. Comunque, la maggior parte dei virus isolati recentemente nei maiali sono stati H1N1

L'influenza suina può infettare l'uomo?
I virus dell'influenza suina non infettano normalmente l'uomo. Comunque, possono verificarsi infezioni umane sporadiche con virus influenzali suini. Comunemente questi casi di infezione umana da virus influenzali suini si manifestano in persone con esposizione diretta ai maiali (per esempio lavoratori addetti ad allevamenti e industrie suinicole, frequentatori di fiere zootecniche) .

Quali sono i sintomi dell'influenza suina nell'uomo?
I sintomi dell'influenza suina sono simili a quelli della "classica" influenza stagionale e comprendono: febbre, sonnolenza, perdita d'appetito, tosse: alcune persone con influenza suina hanno manifestato anche raffreddore, mal di gola, nausea, vomito e diarrea. Come l'influenza stagionale, anche l'influenza suina può causare un peggioramento di patologie croniche pre-esistenti e in passato sono stati segnalati casi di complicazioni gravi (polmonite ed insufficienza respiratoria) e decessi associati ad infezione da virus dell'influenza suina .

Quanto à grave l'influenza suina nell'uomo?
Come l'influenza stagionale, l'infezione da virus influenzale suino nell'uomo può presentarsi in forma lieve o grave.

Le persone possono prendere l'influenza suina mangiando carne di maiale?
No, i virus dell'influenza suina non sono trasmessi dal cibo; non si può contrarre l'influenza suina mangiando maiali o prodotti a base di carne di maiale. Mangiare carne maneggiata in maniera appropriata, carne cotta e prodotti a base di carne suina. Cuocere la carne a temperatura interna di 70-80 ° gradi uccide il virus dell'influenza suina, così come gli altri batteri e virus.

Come si trasmette l'influenza suina?
I virus influenzali possono essere trasmessi direttamente dai maiali all'uomo e dall'uomo ai maiali. Le infezioni umane con virus influenzali di origine suina si manifestano con maggiori probabilità in persone che hanno contatti ravvicinati con i suini , come negli allevamenti o nelle fiere zootecniche. E' possibile anche la trasmissione da persona a persona. Si ritiene che ciò accada con le stesse modalità di trasmissione dell'influenza stagionale, cioè attraverso la diffusione di goccioline di secrezioni naso-faringee con la tosse e lo sternuto. Le persone possono anche infettarsi toccando superfici contaminate con secrezioni infette e e poi portando alla bocca e al naso le mani. Per questo il lavaggio delle mani è una misura molto importante per ridurre il rischio di infezione.

Il virus di quest'epidemia in Messico e USA è contagioso?
Ci sono evidenze, stabilite dai CDC degli Stati Uniti d'America, che il virus responsabile dei casi negli Stati Uniti si sta diffondendo da persona a persona: comunque in questo momento non è possibile sapere quanto facile sia questa trasmissione.

Come si può diagnosticare l'infezione da virus influenzali suini nell'uomo ?
Per la diagnosi di influenza suina A è necessario raccogliere un campione di secrezioni respiratorie (tampone nasale o faringeo) entro i primi 4 – 5 giorni dall'inizio dei sintomi (quando è maggiormente probabile che la persona elimini i virus). Comunque, alcune persone e in particolar modo i bambini possono eliminare il virus influenzale per 10 giorni e più. L'identificazione del virus dell'influnza suina richiede l'invio del campione ad un Laboratorio di riferimento della rete Influnet, con il coordinamento dell'Istituto supeiore di sanità..

Quali farmaci possono essere usati per trattare le infezioni da virus influenzali suini nell'uomo?
Sono disponibili diversi tipi di farmaci antivirali per il trattamento dell'influenza: amantadina, rimantadina, oseltamivir e zanamivir . Mentre la maggior parte dei virus dell'influenza suina si sono rivelati suscettibili a tutti e quattro i farmaci, i virus influenzali suini isolati recentemente dagli uomini sono resistenti alla amantadina e alla rimantadina; pertanto solo oseltamivir e zanamivir sono raccomandati per il trattamento / prevenzione dell'Influenza umana da virus influenzale suino

Quante epidemie di influenza suina si conoscono?
Probabilmente l'epidemia più conosciuta è quella che ha colpito i soldati di Fort Dix , New Jersey (USA), nel 1976 , con circa 200 casi tra i soldati presenti nel campo. Il virus causò malattie con segni radiologicamente evidenti di polmonite in almeno 4 soldati e 1 decesso: tutti i colpiti erano precedentemente in buona salute . Il virus si era trasmesso attraverso contatti stretti nel corso di sedute di addestramento, con trasmissione limitata al di fuori di questo contesto. Si ritiene che il virus abbia circolato per un mese , per scomparire spontaneamente. La fonte del virus , il momento esatto della sua introduzione a Fort Dix e i fattori che possono avere influenzato la sua diffusione e durata sono sconosciuti. L'epidemia potrebbe essere stata causata da un virus animale introdotto in contesto di particolare affollamento nel periodo invernale .Il virus influenzale suino isolato dai soldati di Fort Dix fu denominato A/New Jersey/76 (Hsw1N1). L'episodio fu alla base di una estesa campagna di vaccinazione antinfluenzale nel 1977.

Fonte: CDC e Ministero Lavoro, Salute e Politiche Sociali - Direzione generale Prevenzione sanitaria

Revisione delle fasi Pandemiche OMS



Come appena comunicato l'OMS ha pubblicato la revisione delle indicazioni per la pianificazione della preparazione e il controllo di una pandemia influenzale.
Una delle più interessanti modifiche presentate nel documento, rispetto alla versione precedente (2005), sta nel raggruppamento delle fasi pandemiche. I criteri per la definizione della fase pandemica sono stati revisionati per rendere le fasi pandemiche più comprensibili, precise e stabilite sulla base di fenomeni osservabili.
Le fasi 1-3 sono collegate alla preparazione e alle azioni di pianificazione.
Le fasi 4-6 stabiliscono il bisogno di adottare azioni di contenimento in risposta all'emergere di una pandemia.
Interessanti i criteri per definire il passaggio da una fase alla successiva, mi sembra che questi criteri in precedenza non fossero stati dettagliati:
Fase 4: caratterizzata da casi di trasmissione interumana verificata e collegata a virus influenzali animali o animali-umani (riassortanti).
Fase 5: caratterizzata da trasmissione interumana di un nuovo virus almeno in due Paesi di una regione OMS. Molti Paesi risultano non affetti ma la dichiarazione di fase 5 è il forte segnale dell'imminenza di una pandemia e che il tempo per finalizzare l'organizzazione, la comunicazione e l'implementazione delle misure di contenimento pianificate è breve.
Fase 6: è la fase pandemica vera e propria, è caratterizzata da un'epidemia estesa in almeno un altro Paese posizionato in una regione OMS differente da quella coinvolta all'atto della dichiarazione della fase 5. La dichiarazione di questa fase indica che una pandemia globale è in atto.

Current WHO phase of pandemic alert.

Pandemic Influenza Preparedness and Response



L'OMS (WHO) ha da pochissimo rilasciato il nuovo documento di indirizzo per la preparazione e la risposta ad una pandemia influenzale.
Il documento era atteso per febbraio. L'emergenza "Influenza Suina" deve aver giocato un ruolo fondamentale nella decisione di rilasciare in questi giorni il documento.
Scarica qui il documento in inglese.
Mi immagino che il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali stia prendendo in considerazione il documento e successivamente voglia rivedere il Piano Pandemico Nazionale se ritenuto necessario.

Comitato d'Emergenza OMS: esito della riunione del 25 aprile

In risposta ai casi di Influenza Suina A (H1N1), riportati in Messico e Stati Uniti d'America, il Direttore Generale dell’OMS ha convocato una riunione del Comitato di emergenza per valutare la situazione attuale.
Il Comitato è composto da diversi esperti internazionali in varie discipline e si è riunito per la prima volta ieri, 25 aprile 2009.
Dopo aver esaminato i dati disponibili relativi alla situazione attuale, i membri del Comitato hanno individuato una serie di lacune conoscitive circa le caratteristiche cliniche, il quadro epidemiologico e virologico dei casi notificati. Per questo motivo il Comitato ha stabilito che le risposte ad alcune domande specifiche siano necessarie perchè il proprio lavoro di valutazione sia facilitato.
Il Comitato, tuttavia, ha convenuto che la situazione attuale costituisce un'emergenza di salute pubblica di rilevanza internazionale.
Sulla base di tale parere, il Direttore Generale ha stabilito che l'attuale evento costituisca un'emergenza di salute pubblica di rilevanza internazionale, secondo le indicazioni del Regolamento Sanitario Internazionale.
Per quanto riguarda le misure di sanità pubblica da adottare la raccomandazione, allo stato attuale, è quella di intensificare la sorveglianza sanitaria per riconoscere rapidamente la presenza di insoliti focolai di malattia simil-influenzale o di polmoniti.
Il comitato ha inoltre stabilito che sono necessarie maggiori informazioni prima di prendere una decisione sull'appropriatezza dell'attuale fase 3.

Influenza Suina: riflessioni sulla risposta italiana

E’ difficile commentare la situazione sulla base delle informazioni attualmente a disposizione, che sono riassunte molto chiaramente qui su PandemItalia nel post “in attesa di nuovi sviluppi”. Il sistema sanitario internazionale è giustamente in stato di allerta e sta mettendo in atto tutte le risorse necessarie per chiarire meglio la situazione. In questo momento, qualunque conclusione affrettata non può che essere sbagliata perché, come l’esperienza del passato ha ripetutamente dimostrato, è opportuno muoversi solo sulla base di concrete evidenze scientifiche.
Attualmente, il rischio più grande sembra quello della diffusione di informazioni sbagliate e dell’uso, da parte dei mezzi di comunicazione di massa, di messaggi distorti. Non a caso, il primo messaggio trasmesso è stato quello del creare una relazione (questo si fa anche negandola) con il consumo di carne di maiale, che ovviamente nulla ha a che vedere.
Correttamente il Ministero del Lavoro, Salute e Politiche Sociali ha inviato oggi un messaggio agli Assessori alla salute per informarli sugli ultimi sviluppi (quelli già pubblicati su PandemItalia basati sui comunicati del WHO) e fare in modo che almeno le fonti ufficiali siano in grado di fornire chiarimenti aggiornati sulla situazione, contemporaneamente le Regioni sono invitate a mettere in pre-allerta le proprie strutture organizzative dedicate alla risposta alla pandemia.
Questo stato di allerta, qualunque sia l’evoluzione, dovrebbe nuovamente porre l’attenzione del Sistema Sanitario Nazionale sul proprio livello di preparazione. L’Italia sembra in grado di rispondere con una discreta efficienza ad eventi critici anche gravi a livello locale. L’esempio del recente terremoto in Abruzzo ha mostrato, almeno agli osservatori esterni, una risposta rapida e un buon coordinamento di tutte le componenti compreso il volontariato, già in qualche modo operative.
Una pandemia però è qualcosa di completamente diverso in quanto l’emergenza avviene contemporaneamente in tutto il territorio, anche se non è necessariamente grave quanto un forte terremoto, ma avendo comunque le potenzialità per esserlo.
Ad oggi, molte Regioni non hanno un piano pandemico e molte di quelle che lo hanno, di fatto, hanno un documento di tipo più amministrativo che operativo (il giudizio ovviamente è personale). Ma il problema principale è che sembra mancare ancora una mentalità di risposta “di sistema” alle emergenze. Questo significa, in altre parole, che nel sistema sanitario, così come in qualunque altro sistema, tutti gli operatori dovrebbero agire come un insieme e non come una serie di unità separate. E’ chiaro come, in particolare per l’Italia, questo si scontri con la comune mentalità. Esistono sistemi per correggere questa mancanza: esercitazioni, formazione, efficiente organizzazione, credibilità dei vertici tecnici e politici, ecc.
Esperienze passate di eventi pandemici non influenzali avvenuti o mancati (AIDS, SARS) hanno sicuramente contribuito a migliorare il sistema. La speranza è che anche in questo caso, qualunque sia l’evoluzione dell’evento, il sistema continui a migliorare.

Gualtiero Grilli - Componente del Comitato Pandemico Regionale della Regione Marche, Responsabile per il Servizio Salute PF Sanità Pubblica del settore Vaccinazioni e Malattie Infettive.

sabato 25 aprile 2009

FAQ dell'OMS sull'Influenza Suina

Le principali domande e le relative risposte da parte dell'Organizzazione Mondiale della Sanità:
• Cos'é l'Influenza Suina?
• Quali sono le implicazioni per la salute umana?
• Dove si sono verificati i casi umani?
• Come si infetta l'uomo?
• La carne di suino e i suoi derivati sono sicuri?
• Qual'è il rischio di una pandemia?
• Esiste un vaccino umano che protegga dall'Influenza Suina?
• Quali farmaci possono essere utilizzati per il trattamento?

Leggi qui il documento dell'OMS
(Il documento è in Inglese)

In attesa di nuovi sviluppi

Le principali istituzioni sanitarie stanno affrontando il problema. Un comitato di esperti è in riunione in videoconferenza dalle ore 16 (Ora di Ginevra, sede internazionale dell’OMS) per decidere se stabilire la situazione americana “evento di sanità pubblica di rilevanza internazionale”. Se così fosse il Direttore Generale dell’OMS, Margaret Chan, potrebbe stabilire il passaggio di fase, dall’attuale fase pandemica 3 (presenza di nuovi virus influenzali ma assente o limitata trasmissione interumana) alla fase 4 (presenza di nuovi virus influenzali con evidenza di incremento di trasmissione interumana) o alla fase 5 (presenza di nuovi virus influenzali con evidenza di significativa trasmissione interumana).
Da questa decisione dipendono molte cose. Esiste infatti un regolamento sanitario internazionale che prevede che l’OMS possa stabilire l’adozione di misure di sanità pubblica (come la limitazione dei voli internazionali) finalizzate al contenimento dell’evento che attualmente è epidemico con il coinvolgimento di Messico, dove questa epidemia sembra sia emersa alcune settimane fa e Stati Uniti dove i primi casi sarebbero stati notificati nei giorni scorsi.
Per ora possiamo riassumere la situazione così:
1. Abbiamo un nuovo virus influenzale, mai conosciuto prima. Si tratta di una nuova variante del virus influenzale A/H1N1, per alcune varianti di questo tipo siamo già protetti o per una vaccinazione fatta in passato o perché abbiamo avuto l’influenza.
2. Per questa variante non siamo protetti o forse lo siamo solo parzialmente per le ragioni suddette
3. Non sappiamo nulla riguardo alla capacità che questo virus ha di trasmettersi da uomo a uomo. Evidenza di trasmissione interumana c’è. Ma la situazione messicana non è chiara. In particolare non è affatto chiaro quale tra i molti casi riportati in Messico siano realmente stati causati da questo nuovo virus
4. A rendere più confusa la situazione c’è il differente quadro epidemiologico che caratterizza gli otto casi americani e gli ottocento messicani: in america uno solo degli otto casi è stato ospedalizzato e non si è contato alcun decesso. In Messico si contano diverse decine di decessi.

Apprezzo le parole di Richard Besser, Direttore dei CDC di Atlanta:
"La nostra preoccupazione è cresciuta sin da ieri, sulla base delle notizie che abbiamo appreso. SI tratta di qualcosa di cui siamo preoccupati e che stiamo prendendo veramente sul serio. Ci stiamo muovendo rapidamente e con un approccio aggressivo".

Rimaniamo in attesa di nuovi sviluppi.

La carne di suino non c'entra nulla!

Devo ancora una volta fare una triste considerazione: nelle redazioni dei TG e dei giornali è ormai quasi completamente assente la cultura sanitaria.
Ho appena seguito il servizio che il TG5 ha dedicato all'epidemia di Influenza Suina in Messico e USA. Il servizio è teminato così: In Italia non ci sono problemi, anche perchè la carne di suino è ben controllata ecc...
La corretta informazione è questa: la carne di suino non c'entra nulla con quello che sta accadendo in Messico. In Messico un virus influenzale suino si è ricombinato, verosimilmente in un suino, con un virus influenzale umano. Un nuovo ceppo virale è sorto. Il nuovo virus influenzale A/H1N1 ha infettato un uomo ed ora è in grado di trasmettersi da uomo a uomo. Se la trasmissione interumana continuerà ad essere sostenuta e non contenuta nei limiti geografici attuali avremo una pandemia influenzale umana e quel virus non dovremmo più chiamarlo "Influenzale Suino" ma "Influenzale Umano". La trasmissione non è assolutamente "trasmissione alimentare", ma trasmissione interumana per via respiratoria, che caratterizza tutti i virus influenzali umani.
La cosa sorprendente è che nella edizione delle 8.00 la stessa notizia era stata data con informazioni ben più precise: vedi qui

Inoltro questo post alla redazione del TG5 sperando che qualcuno si facca carico di una corretta informazione.

Influenza Suina



Ci stiamo preoccupando per l'emersione di una possibile pandemia da Influenza Suina.
Ma cos'è l'Influenza Suina?
Si tratta di una malattia respiratoria causata da un virus influenzale tipicamente circolante nei suini. Normalmente i virus influenzali suini non contagiano l'uomo. Tuttavia infezioni umane da virus influenzali suini possono verificarsi e alcuni casi di trasmissione inter-umana causata da questi tipi di virus è stata, in passato, già documentata. Negli Stati Uniti, nel periodo 2005-2009, sono stati notificati 12 casi umani di Influenza Suina di tipo A/H5N1 (per saperne di più sui virus influenzali leggere qui).
Dal marzo del 2009 un sempre maggiore numero di casi di Influenza Suina nell'uomo sono stati notificati in California, Texas e Messico.

Al solito mi preme fare chiarezza su un punto: qualora un virus influenzale tipicamente circolante in una specie animale come i suini (Influenza Suina) o i volatili (Influenza Aviaria) infettasse l'uomo e acquisisse la capacità di trasmettersi da uomo a uomo (quello che sembra stia accadendo in Messico per l'Influenza Suina), in questo caso il virus diverrebbe per definizione un virus influenzale umano: quel virus comincerebbe a circolare tra gli uomini privi di difese immunitarie perchè mai venuti a contatto con il nuovo virus, si avrebbe una pandemia influenzale.

In Messico e negli USA sembra che un virus A/H1N1 di Influenza Suina abbia subito dei riassortimenti (consiglio la lettura di queste semplici informazioni tecniche) ed ora conterrebbe sequenze genomiche del suino e alcune dell'uomo; proprio questo meccanismo sarebbe alla base della acquistata capacità di infettare l'uomo e trasmettersi da un individuo all'altro creando i presupposti per una pandemia influenzale umana.

venerdì 24 aprile 2009

Influenza Suina: cronaca di una preoccupante giornata

La notizia è cominciata a circolare nelle prime ore di oggi, 24 aprile 2009.
Il sempre vigile Giuseppe Michieli ha commentato uno degli ultimi post trasmettendo notizie poco rassicuranti:
- 7 casi di influenza suina nell'uomo in California e Texas (USA), per un unico caso si è resa necessaria l'ospedalizzazione, nessun decesso. Il virus che ha causato la malattia è un nuovo ceppo riassortante: contiene tratti genetici tipici dei virus suini del nordamerica ed europei e di quelli di origine umana; un virus nuovo per i ricercatori, così pare. Ma quello che più preoccupa è che tutte le persone infettate non hanno un chiaro legame fra loro, nè hanno avuto contatto con animali; ciò rende la trasmissione interumana molto probabile.
- nel pomeriggio le cose precipitano. L'OMS da notizia di oltre 800 casi di influenza in Messico.
- la notizia comincia ad essere coperta e i dettagli parlano di un quadro epidemiologico sempre più preoccupante. I Casi notificati in USA sarebbero 8, tutti con esito favorevole. Ma in Messico la situazione è nettamente più critica: sebbene il virus isolato in Messico, ed analizzato in Canada e in USA, sia lo stesso virus isolato in California il quadro epidemiologico preoccupa: Il governo messicano conferma che sono 16 i decessi causati dalla nuova variante virale, ai quali bisogna aggiungere altri 48 decessi sospetti e 934 pazienti che potrebbero aver contratto la malattia. Per l'OMS le vittime invece sarebbero 70, anche se non è chiaro se tutte siano attribuibili allo stesso tipo di virus. Le autorità messicane hanno deciso la chiusura delle scuole e l'avvio di una vaccinazione di massa: un milione di dosi di vaccini saranno inviate alle autorità della capitale dal governo federale. Misure di protezione per evitare il contagio sono state indicate alla popolazione: non visitare luoghi affollati, mantenersi lontani da persone con problemi respiratori, non condividere i pasti, ventilare le case e gli uffici.

Il quadro epidemiologico è preoccupante. Sembra l'inizio di una pandemia influenzale

Per leggere la notizia, così come riportata dalle principali testate on-line:
Il Messaggero
Corriere della Sera.it
AGI
TG COM

Influenza Suina: il comunicato del Ministero

Ecco il testo del comunicato del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali sui casi di influenza suina in California e Messico:

In merito ai casi di influenza “suina” verificatisi in Messico e negli Stati Uniti si rende noto che è stata allertata la rete di controllo Influnet del Ministero, in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità, e altre strutture per la sorveglianza del virus sul territorio.
Si segnala che l’Italia dispone di un preciso Piano concordato con gli altri Stati dell’ Unione Europea di preparazione e risposta ad un’eventuale pandemia influenzale e di ampie scorte di farmaci antivirali da utilizzarsi in caso di necessità.
Il Sottosegretario Ferruccio Fazio in queste ore sta anche valutando l’opportunità di assumere iniziative relative a controlli alle frontiere.

Qui il comunicato n. 149 del 24 aprile 2009

Influenza Suina in Messico e USA: pandemia?

Sette casi di Influenza Suina in California ma quello che preoccupa è la situazione messicana: oltre 800 casi di polmonite in Messico ma i casi aumentano di ora in ora.
L'OMS ha reso pubblica la notizia.
La notizia pubblicata dall'ANSA.
Qui un estratto:
La situazione è particolarmente preoccupante in Messico, dove le autorità hanno annunciato la chiusura delle scuole per prevenire il diffondersi dell'infezione. Ed il ministro messicano della Sanità, José Angel Cordova Saavedra, ha lanciato l'allarme affermando che l'epidemia di influenza suina é causata da "un virus mutante altamente contagioso", mentre le autorità di Città del Messico hanno annunciato una vasta campagna di vaccinazione. Che l'allerta stia crescendo lo confermano pure gli esperti dell'agenzia governativa americana per la salute Centers for Disease Control and Prevention (Cdc), secondo i quali il nuovo virus sarebbe capace di trasmettersi da uomo a uomo. Proprio tale elemento potrebbe innescare una eventuale pandemia.

Nei prossimi post notizie più dettagliate.

martedì 21 aprile 2009

Pandemia influenzale 2009 - Aggiornamento settimana 16

Nella settimana trascorsa è cresciuta la preoccupazione relativa alla diffusione del virus influenzale aviario A/H5N1 in Egitto: se da una parte la malattia sembra ormai aver raggiunto un livello enzootico di attività nella popolazione avicola del Paese, dall'altra il crescente numero di infezioni umane ha richiamato l'attenzione dell'OMS che ha inviato un gruppo di esperti per coadiuvare le autorità sanitarie egiziane a chiarire i possibili cambiamenti nell'epidemiologia umana del virus. Dall'inizio dell'anno sono ormai una dozzina i casi pediatrici di malattia, con una mortalità quasi assente; sebbene quasi tutti questi casi siano riconducibili al contatto con animali infetti, da molte parti si sono levati sospetti di possibili portatori umani, per esempio genitori o familiari con malattia lieve o inapparente capaci di trasmettere il virus ai bambini. Al momento non esiste prova che questo scenario sia realmente presente in Egitto o altrove. Negli ultimi anni il paese africano ha complessivamente notificato all'OMS 64 casi umani di infezione da virus H5N1 di cui 23 fatali. Intanto in Russia è in atto un incidente che mette in evidenza la fragilità delle frontiere di fronte alla diffusione delle malattie infettive: una donna è morta per polmonite acuta durante il viaggio in un treno a lunga percorrenza sulla linea del Bajkal; salita a bordo con altri migranti regolari cinesi, la donna - anche lei di nazionalità cinese - si è sentita male ed è morta nei pressi della città di Blagoveshchensk; a quel punto il treno è stato bloccato, due carrozze con una sessantina di persone sono state staccate e isolate, e messi a guardia alcuni uomini delle forze OMON. Il corpo della donna è stato trasferito in ospedale dove sono stati condotti alcuni esami necroscopici e prelievi; le prime analisi di laboratorio avrebbero escluso la presenza dei virus della SARS, di quelli influenzali (H1, H3, H5, H7, H9); l'OMS sta coadiuvando i sanitari russi nello stabilire la reale causa del decesso. I passeggeri delle due carrozze sono stati isolati e trattati (un numero non precisato) con ribavirina, un agente antivirale ad ampio spettro. Per la diffusione epizootica dei virus influenzali, è da notare la notifica all'OIE di nuovi focolai in Bangladesh (H5N1), e varie notifiche da Stati Uniti d'America (H7N9 a bassa patogenicità), Germania (A/H7N7 a bassa patogenicità), Hong Kong (H5N1). Per quanto riguarda la diffusione di virus influenzali umani stagionali resistenti agli antivirali, il Centro Europeo per il Controllo della Malattie ha aggiornato le tabelle con i dati dispoinibili al 15 aprile: il 98% dei virus H1N1 isolati in Europa è risultato resistente all'Oseltamivir, mentre gli stessi virus mantengono sensibilità allo Zanamivir e all'Amantadina; i virus H3N2 rimangono sensibili allo Zanamivir e all'Oseltamivir ma resistenti all'Amantadina.

Tutti i link e le informazioni complete su queste ed altre notizie in ATTRAVERSO QUESTI GIORNI

martedì 14 aprile 2009

PandemItalia: 2 anni!


Due anni fa nasceva PandemItalia, blog informativo sulla preparazione ad una eventuale pandemia influenzale.
Negli ultimi mesi siamo stati tutti involontari spettatori di eventi spiacevoli: noi italiani siamo in lutto per il recente terremoto in Abruzzo; il mondo intero è alle prese con la crisi economica globale. Quindi possiamo dire di aver già in parte sperimentato quello che potrebbe accadere se sulla popolazione mondiale si abbattesse una pandemia influenzale ad impatto severo: la perdita dei nostri cari, la perdita del lavoro, le difficoltà economiche, tutto questo nel peggiore scenario immaginabile.
E chi in questi due anni ha letto PandemItalia ha sicuramente capito che le pandemie influenzali sono eventi ciclici, che siamo destinati a fronteggiare una pandemia influenzale ma non sappiamo quando questo accadrà, che il peggiore scenario è uno scenario fra i tanti possibili, che siamo poco preparati per affrontare una pandemia e che occorre maggiore informazione, maggiore preparazione, maggiore impegno collettivo.
PandemItalia prosegue nel suo impegno di informare, di promuovere la preparazione, di stimolare l’impegno di tutti.

mercoledì 8 aprile 2009

Cosa succede in Egitto?

In Egitto sono recentemente emersi tre casi umani pediatrici di influenza aviaria da H5N1. Il referente OMS in Egitto John Jabbour ha ventilato l'ipotesi di una trasmissione interumana tramite portatori asintomatici del virus H5N1. Se l'ipotesi fosse confermata questo sarebbe il piu' notevole cambiamento nell'epidemiologia del virus H5N1 sin dalla sua comparsa nel 1997. L'esperto sostiene che l'esplosione di casi umani pediatrici nel paese africano può essere spiegata tramite il contagio da un adulto infetto, ma con sintomi minori o inapparenti. Nessuno dei casi pediatrici finora in Egitto ha avuto esito fatale.
Ringrazio Giuseppe Michieli per la segnalazione.
Per l'approfondimento:
H5N1 - Egypt: Symptomless human H5N1?
Attraverso Questi Giorni
Reuters AlertNet

venerdì 3 aprile 2009

Centro polifunzionale per la salute pubblica

La notizia è del primo aprile e spero non sia uno scherzo!
È stata posata la prima pietra di una nuova struttura che sarà dedicata a differenti attività collegate alla preparazione alle emergenze per la salute pubblica: il Centro Polifunzionale per la salute pubblica. Il sottosegretario alla Salute, Francesca Martini lo ha descritto come struttura "chiave per l'Italia, in termini di risposta a minacce bioterroristiche e a possibili pandemie, che ci permetterà di giocare un ruolo importante in Europa".
Il Centro sarà costruito in Via dei Carri Armati 13, presenterà ampi spazi dedicati alla formazione e un importante Auditorium (800 posti), rappresenterà la sede elettiva per lo stoccaggio di scorte di farmaci speciali, destinati a contrastare pandemia influenzale ed altre emergenze e, come annunciato dal sottosegretario alla Salute Ferruccio Fazio, potrebbe anche diventare un centro per la produzione di vaccini.
Il progetto di realizzare un Centro polifunzionale per la salute pubblica risale alla fine del 2005, sulla scorta dell'emergenza legata all'influenza aviaria e la struttura sarà completata nell'arco di 18 mesi.

Cercheremo di monitorare la nascita e lo sviluppo del Centro per capire cosa realmente possa aggiungere nel percorso di preparazione della Sanità Pubblica alle emergenze in generale e alla pandemia influenzale in particolare.

Fonte: ADNKRONOS SALUTE
Comunicato stampa del Ministero del Lavoro, della Salue e delle Politiche Sociali

Pandemia influenzale 2009 - Aggiornamento settimana 14

In Egitto due nuovi casi umani di infezione da virus influenzale aviario A/H5N1 sono stati confermati dal Ministero della Sanità. Si tratta in entrambi i casi di bambini in tenera età, il cui quadro clinico appare favorevole. Quasi la totalità dei casi della stagione 2008/2009 in Egitto ha riguardato pazienti pediatrici con malattia a decorso non fatale. Si tratta di una novità per questo paese e in generale in un quadro di altà letalità osservata in vari paesi affetti da epidemie negli animali. In media, dal 2003 ad oggi, il tasso di mortalità per influenza aviaria H5N1 nell'uomo, nei quindici paesi che hanno notificato casi all'OMS, è stato attorno al 60%, con variazioni da paese a paese e in relazione alle linee evolutive virali coinvolte: si va dal 20% circa del Vietnam nel 2006 a oltre l'80% dell'Indonesia, passando per il 33% della Turchia. Non è chiaro il motivo per cui i più recenti casi egiziani siano caratterizzati dalla giovane età dei pazienti e dal decorso favorevole. Una serie di fattori potrebbe aver contribuito a questo esito: l'emersione di una nuova variante antigenica del virus H5N1, variazioni genetiche del virus che ne possono aver ridotto la patogenicità nell'uomo, immunità crociata fra H1N1 e H5N1, passaggio di anticorpi da madre a figlio e naturalmente una diffusione sempre più ampia nel pollame allevato nelle abitazioni per il consumo familiare. Tutti questi fattori da soli o combinati potrebbero aver causato questo aumento di casi pediatrici; quello che è certo è che risulta urgente una approfondita investigazione da parte dell'OMS per valutare eventuali cambiamenti nell'epidemiologica del virus H5N1 in Egitto. In altre parti del mondo intanto vari sottotipi di influenza aviaria continuano a causare danni al settore zootecnico: in Giappone altri quattrocentomila capi di pollame sono stati abbatutti a causa del virus H7N6, mentre in India continua l'attività epizootica nel Bengala Occidentale. Per quanto riguarda la ricerca, un gruppo di esperti ha pubblicato i dati elaborati dall'analisi di alcuni virus di tipo A/H5N1 isolati in maiali asintomatici in Indoesia. I virus isolati in un terreno di coltura cellulare e inoculati in topi di laboratorio hanno dimostrato di essere meno patogeni rispetto a quelli prelevati dal pollame. Non è chiaro quali possano essere le implicazioni di questa scoperta in relazione alla salute umana e alla valutazione dell'impatto di una futura pandemia influenzale causata da un virus H5N1 adattato alla specie umana.