lunedì 31 dicembre 2007

2008


All’inizio del 2007 non sapevo cosa volesse dire avere un blog!
PandemItalia è nato in Aprile e in pochi mesi è cresciuto prendendo forma e sostanza.
Un ringraziamento particolare a chi ha partecipato alla crescita di PandemItalia con i contributi e i commenti (vedi qui , qui e qui).
Immagino un 2008 incentrato sulla collaborazione e dedicato in particolare al tema della “preparazione”. Preparazione individuale ma anche collettiva.
Non so bene cosa ci riserverà il futuro, mi auguro, ovviamente, il meglio.

Quest’oggi mi limito ad augurarvi un felice 2008!

H5N1 in Egitto: casi umani



L'Egitto sta sperimentando una recrudescenza nelle infezioni umane da H5N1: l'OMS ha confermato già tre casi, di cui uno deceduto (le notizie ufficiali, qui e qui), mentre già ieri l'agenzia di stampa MENA ha dato notizia di un nuovo caso mortale (una donna di 25 anni della provincia del delta del Nilo (vedi qui). Altri tre casi sospetti (un paziente di 40 anni e due bambini, tutti di localita' differenti) sono stati riportati dalla stampa oggi. L'anno scorso piu' o meno in questa stagione era emerso un ceppo H5N1 contenente mutazioni in HA1 (maggiore affinità con le cellule delle vie respiratorie superiori) e in NA (ridotta sensibilità all'oseltamivir). I casi umani causati dal virus con mutazione M230I sono stati quasi tutti mortali. Il ceppo con la mutazione in NA ha conosciuto invece una più rapida scomparsa. Ad oggi non è dato sapere se i casi recenti abbiano (e quali) mutazioni in HA e NA, tali da rappresentare una minaccia per la salute umana maggiore che in passato.
Post di Giuseppe Michieli

giovedì 27 dicembre 2007

L'OMS sulla situazione in Pakistan




Per giorni siamo stati in attesa di capire se in Pakistan si fosse verificato un episodio di trasmissione interumana.
Oggi l'OMS ha diffuso un aggiornamento sulla situazione in Pakistan . Si conferma un (1) caso di influenza aviaria H5N1 fra i membri di una famiglia (non si identificano nè il numero complessivo delle persone nè la località e le date di esordio dei sintomi).
Si sottolinea quindi:

  • Non c'è prova di trasmissione interumana del virus efficiente sia fra i contatti del paziente sia fra la popolazione generale (contatti casuali).
  • Tutti i contatti del paziente (familiari) e in generale quelli che gli sono stati vicino, compresi i membri del personale sanitario, sono rimasti ''asintomatici'' e hanno terminato il periodo di osservazione e quarantena.

Le conclusioni sono suffragate dai dati provenienti dalla missione congiunta OMS-autorità pakistante sul campo. Ulteriori analisi sui campioni virali sono in corso presso il NAMRU-3 e il laboratorio di Mill Hill in Inghilterra. E' bene ricordare che la precedente nota informativa dell'OMS parlava di almeno 8 casi in due cluster familiari. E' probabile che la situazione di emergenza in Pakistan dovuta all'assassinio del leader dell'opposizione Benazir Bhutto abbia consigliato una certa prudenza durante la stesura del comunicato di oggi.

(Giuseppe Michieli)

Aggiornamento (28.12.07)

Le conclusioni a cui è giunta l'OMS - comunicate con l'aggiornamento di ieri sul suo sito web - sono il prodotto di alcune strane vicende, svelate da vari portavoce ed esperti in altrettante interviste riportate da Reuters e AFP (leggi qui, qui e qui). Per riassumere:

  • ci sono stati due cluster familiari, con almeno otto o nove persone coinvolte;
  • due decessi, di cui uno confermato positivo H5N1 (positività confermata dall'OMS, a cui si riferiva il caso nell'aggiornamento di cui sopra), mentre per il secondo non ci sono campioni disponibili poichè è stato sepolto prima di effettuare prelievi);
  • nel primo cluster, quattro persone hanno sviluppato sintomi più o meno seri che hanno richiesto permanenza in ospedale, ma sono guariti;
  • uno o due membri del personale medico che li ha curati ha sviluppato lievi sintomi influenzali ma i test hanno dato esito negativo; si attendono i test di microneutralizzazione per evidenziare sviluppo di anticorpi anti-H5;
  • i rimanenti casi sospetti hanno mostrato positività ai test rapidi per l'influenza A ma negatività a quelli specifici A/H5;
  • almeno uno di questi casi si ritiene sia stato affetto da influenza stagionale umana;
  • non c'è segno di diffusione nella popolazione generale di influenza A/H5 con individuazione di casi di infezione grave con polmonite o collasso multi-organo;
  • due membri del primo cluster familiare residenti in USA - e tornati in Pakistan per assistere ai funerali dei due congiunti - sono risultati negativi ai test specifici A/H5 eseguiti all'arrivo a New York e validati dal CDC;
  • è possibile che i test di conferma che si stanno effettuando a Mill Hill in Inghilterra diano esito negativo per A/H5 a causa del deterioramento del materiale biologico durante il trasporto;
  • è possibile che le analisi antigeniche e genetiche possano dare esiti non conclusivi per quanto riguarda mutazioni a carico di HA1 e PB2 a causa del deterioramento dei campioni.

(Giuseppe Michieli)

Ilaria Capua



Le nostre congratulazioni ad Ilaria Capua.

Ilaria Capua, virologa ed esperta di fama internazionale sull’influenza aviaria, e’ uno dei vincitori di Scientific American 50, il premio annuale istituito dalla prestigiosa rivista americana e riservato a ricercatori che si sono distinti nel corso del 2007 per il loro contributo al progresso scientifico, tecnologico ed economico. Il comitato scientifico ha scelto Ilaria Capua per aver promosso iniziative a favore della condivisione e della trasparenza dei dati scientifici sull’influenza aviaria. Capua, responsabile del Centro di referenza nazionale/OIE/FAO per l’influenza aviaria all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie di Padova (IZSVe), ha esortato i ricercatori di tutto il mondo a rendere pubblici i dati sul virus H5N1 sul network Gisaid, il database pubblico che raccogliera’ le sequenze geniche.

Fonte: AGI

H5N1 Update (settimana 52)

Gli ultimi aggiornamenti riassunti da Giuseppe Michieli

22 dicembre
Sulla situazione in Pakistan. Da oltre dieci giorni si attende un aggiornamento da parte dell'OMS, che non è ancora arrivato.Le ultime dichiarazioni fatte da vari portavoce ed esperti OMS danno un quadro preoccupante, nonostante le parole rassicuranti (David Heymann, Gregory Hartl, Keiji Fukuda e altri): sugli otto casi accertati dalle autorità pakistane (con 1 morto confermato e uno sospetto), l'ultimo caso sembra essere stato confermato il giorno 6 dicembre, e tutti tranne i due deceduti sono guariti. Uno o due medici coinvolti nelle cure dei pazienti hanno mostrato positività ai test senza manifestare segni clinici importanti. I campioni prelevati prima sono stati inviati al NAMRU-3 (laboratorio mobile dell'esercito USA) sono stati adesso spediti al laboratorio inglese di Mill Hill per verificare i cambiamenti nella struttura antigenica e genetica (soprattutto HA1 e PB2). Per il momento non ci sono altri casi sospetti ma tutto fa pensare che - come già accadde in Turchia all'inizio 2006 - saranno identificati cambiamenti in HA1 e PB2.

26 dicembre
Mentre si attende ancora l'aggiornamento OMS sui casi umani di H5N1 in Pakistan, altri decessi si registrano oggi in Vietnam e Indonesia.Nella provincia settentrionale di Son La in Vietnam un bambino di quattro anni è deceduto dopo essere entrato in contatto con animali potenzialmente infetti. Il quadro clinico al ricovero ha fatto pensare ai medici ad una infezione da H5N1 (polmonite e ARDS), ulteriori accertamenti di laboratorio sono in corso. Il Vietnam teme un ulteriore peggioramento della sua situazione veterinaria dopo l'isolamento del virus A/H7N3. In Indonesia, una giovane donna di Jakarta è deceduta a causa di una infezione da H5N1, secondo quanto riportato dalle autorità locali. Non è chiaro quali contatti possa aver avuto (e se) con animali infetti.

27 dicembre
L'OMS ha confermato oggi due casi umani fatali di influenza aviaria H5N1. Il primo in Indonesia (una donna di Jakarta di 24 anni, di cui si aveva avuto informazione in precedenza dai giornali). Complessivamente, in Indonesia nel 2007 ci sono stati 41 casi (di cui 36 fatali; 116 casi e 94 decessi dal 2005). Il secondo caso riguarda una giovane di 25 anni di Beni Suef in Egitto. In queste settimane l'epizoosi di H5N1 è ripresa in grande stile in tutto l'Egitto, con diversi focolai nel pollame domestico.L'Egitto quest'anno ha avuto 21 casi umani di cui 6 deceduti, e dal 2006, complessivamente 39 casi di cui 16 mortali. E' bene ricordare che l'anno scorso un focolaio umano aveva creato allarme a causa di una mutazione del virus H5N1 che conferiva resistenza all'oseltamivir (oltre a contenere una mutazione in HA1). Dal 2003 ad oggi nei 13 paesi con casi umani confermati, si sono avuti 342 casi di cui 211 deceduti (nel 2007, 79 casi di cui 53 deceduti).

Per eventuali approfondimenti: Bird Flu Breaking News

lunedì 17 dicembre 2007

Addio pratiche obsolete (a mai più rivederci!)

Da sempre (e per sempre) PandemItalia sosterrà la causa della prevenzione. Già nello scorso ottobre avevamo lanciato la campagna “10 per cento”. La speranza è quella di vedere, in un prossimo futuro, il 10 % del fondo sanitario nazionale assegnato alla prevenzione.
Qualche giorno fa è finalmente arrivata la notizia che attendevo da parecchio: il Senato ha approvato il ddl 1249 recante "Disposizioni per la semplificazione degli adempimenti amministrativi connessi alla tutela della salute". Il testo passa ora all'esame della Camera dei deputati (la notizia qui).
Con la definitiva approvazione verrebbero abolite circa 20 certificazioni inutili (Vedi box 1).

Secondo quanto dichiarato dal relatore senatore Paolo Bodini, il provvedimento ha "un grande significato per i cittadini perché li aiuta nella loro vita quotidiana con molte semplificazioni nell'ambito sanitario".
Ma non si tiene conto di un aspetto a mio parere più importante: gli operatori sanitari saranno liberati da pratiche inutili e avranno tempo da dedicare a pratiche preventive di provata efficacia.
Per avere un’idea dell’impatto che il “nulla” (pratiche introdotte in un lontano passato, svincolate dalle motivazioni che giustificavano la loro origine, inutili dal punto di vista della prevenzione) ha avuto in questi anni sul sistema sanitario basta sfogliare un documento elaborato a seguito di un’ esperienza formativa attivata dall’ASUR Marche. Il documento in questione riassume l’esperienza, finalizzata a promuovere una riflessione sulle pratiche obsolete
e una valutazione di ciò che è utile metter in atto per azioni di prevenzione efficaci ed efficienti.
Ora una domanda sorge spontanea: gli operatori italiani della sanità pubblica, che nei dipartimenti di prevenzione si sono abituati ad una routine lavorativa fatta di certificazioni di sana e robusta costituzione, libretti per alimentaristi, certificazioni dello stato delle condizioni igieniche dei carri funebri e dell’autorimessa per carri funebri, assistenza alle operazioni di esumazione ed estumulazione, … sapranno condurre il sistema sanitario in attività preventive complesse come quelle relative alla preparazione ad una pandemia influenzale?
Per approfondire la tematica delle pratiche obsolete di sanità pubblica clicca qui.

sabato 15 dicembre 2007

H5N1 in Pakistan


Islamabad, 15 Dicembre – Il Pakistan ha registrato il primo caso umano mortale per influenza aviaria (H5N1). I casi sarebbero da ricondurre alla fine di ottobre, nella Provincia del nord-ovest. Il Ministro della Salute ha annunciato che: “Sei casi sono risultati positivi all’H5N1, cinque di loro risultano fuori pericolo”.
In realtà, stando alle parole del portavoce dell’OMS Gregry Hartl, i casi potrebbero essere otto.
La prima infezione umana ha colpito il lavoratore di un impresa di abbattimento di pollame. È morto in ospedale. Due dei suoi fratelli si sono ammalati, uno di questi è successivamente morto. Non è stato chiarito se il secondo decesso sia da imputare all’assistenza offerta al fratello morente o sia dipesa dalla presenza di uccelli infetti nella loro casa comune. E poi Hartl continua: “Ci sono diversi casi all’interno di un unico nucleo familiare”. “Non sappiamo come i familiari abbiano contratto il virus”. “I dettagli non sono chiari al 100%”… che è l’unica cosa chiara in tutta questa vicenda.
Fonte: Reuters (vedi qui)

Aggiornamento
Giuseppe Michieli ha appena rilasciato questo commento:
L'OMS ha riferito oggi di essere stata informata dalle autorità pakistane di almeno otto casi umani di influenza aviaria A/H5N1 nella provincia North-West Frontier (Abbottabad e Mansehra). I casi sono emersi a seguito di una estesa epizoosi di AI nella zona, in cui è prevalente l'allevamento del pollame. Il caso indice sembra essere un addetto alla liquidazione di uno stock di pollame infetto, cui sono seguiti i suoi famigliari (i fratelli). L'OMS ha inviato una equipe di esperti per assitere le autorità locali nelle azioni di contenimento dell'epidemia. L'unità mobile della marina USA si occuperà della caratterizzazione dei ceppi virali, e della presenza di mutazioni nella emagglutinina che rendano i virus più o meno trasmissibili fra esseri umani. Al momento non ci sono informazioni sufficienti per determinare le modalità di contagio per i casi sopra indicati. Vedere anche l'aggiornamento OMS .

Primi casi

Decisamente la notizia del giorno: primo caso di contagio umano da H5N1 in Myanmar (Birmania). Ecco la notizia. La giovane ragazza contagiata sembra progredire verso la guarigione.
Mentre è di alcuni giorni fa la notizia dell'isolamento del primo virus influenzale italiano di stagione. Riporto la nota del Ministero della Salute:

La sezione di Igiene dell’Università di Parma ha isolato il primo virus influenzale della stagione. Il virus è stato isolato da campione clinico prelevato da una paziente di 41 anni, residente a Parma, che non si è sottoposta a vaccinazione.Il virus appartiene al sottotipo A/H1N1, presente nella composizione del vaccino di quest'anno, ed è stato inviato ai laboratori dell’ISS, per le opportune ulteriori caratterizzazioni antigeniche e molecolari.

Fonte: Redazione ministerosalute.it - 11 dicembre 2007

venerdì 14 dicembre 2007

Non male il blocco dei TIR !


L'altro ieri, camminando fra i corridoi di un alimentari della mia città, mi ha colpito l'assenza di alimenti nei solitamente straripanti scaffali. Realizzare che la causa di tale condizione doveva essere imputata allo sciopero dei TIR ha generato lo stesso pensiero che Giuseppe ha messo nero su bianco nel suo commento al post del 12 dicembre:
(Giuseppe Michieli) Il caos nei supermercati e alle pompe di benzina causato dal blocco dei TIR, con conseguenti disagi immediati sul reperimento di alcuni generi alimentari e segnali di speculazione, sono un buon esempio di cosa potrebbe accadere in caso di pandemia influenzale o altro evento catastrofico di massa. L'interruzione delle forniture 'just-in-time' di alimentari, carburanti, pezzi di ricambio per strumenti elettromedicali, farmaci e vaccini e tutto ciò che oggi si è abituati ad avere subito provocherebbe un disastro che si sovrapporrebbe a quello della malattia di per sè. Quindi è urgente per le pubbliche autorità designare dei magazzini o delle scorte di emergenza e i modi e i mezzi per la loro distribuzione. La popolazione inoltre dovrebbe essere sensibilizzata sull'utilità di accumulare una certa quantità di beni da utilizzare in caso di emergenza. Utile a questo scopo una iniziativa australiana che potrebbe essere ben trasferita anche nella nostra esperienza italiana (con gli aggiustamenti del caso, dal momento che i due paesi sono totalmente dissimili in quanto a distribuzione della popolazione, densità, vie di comunicazione ecc.).

mercoledì 12 dicembre 2007

Update

Riporto i commenti di Giuseppe Michieli sugli ultimi avvenimenti...

10 dicembre 2007 - L'OMS ha confermato (9/12) il caso dell'uomo di 52 anni originario del Jiangsu ammalatosi di influenza aviaria dopo la morte del figlio per la stessa malattia. Sulla fonte del contagio, non ci sono ancora informazioni certe. Si sa che entrambi avevano consumato un pasto in un tempio, nel quale c'era anche della carne di pollo non perfettamente cotta. Delle circa ottanta persone ritenute aver avuto contatti con i due, 55 sono stati esclusi dall'osservazione, mentre altri sei risultano ancora in stretta sorveglianza, fra cui la moglie del 52enne e la fidanzata del ragazzo. Non è chiaro se le due donne hanno sviluppato ad oggi qualche sintomo, anche se pare che siano state sottoposte a trattamento con siero immune (pratica in uso in Cina) e altro. Dal momento che il tempo trascorso dalla prima infezione (il ragazzo) e l'inizio dei sintomi nel padre (+5 giorni) lascia pensare a una trasmissione inter-umana, c'è una certa apprensione nell'area del Jiangsu, anche se non ci sono prove che ciò sia accaduto. Maggiori informazioni si avranno si spera dall'OMS quando si saranno chiarite le condizioni delle due donne e le analisi sui campioni virali prelevati dai fluidi del padre.

12 dicembre 2007 - Con l'ingresso dell'emisfero settentionale nel periodo freddo si osserva una intensificazione dell'attività del virus A/H5N1 sia negli animali che nell'uomo.In Indonesia sono stati riportati ufficialmente (dal KOMNAS FBPI, il centro di coordinamento del governo per la preparazione alla pandemia) due nuovi casi umani di infezione, entrambi a Tengerang (nell'area metropolitana di Jakarta). Una donna, già deceduta, il cui possibile contagio è da rifersi a contatto con deiezioni di pollame - utilizzati come fertilizzante - e un uomo di 47 anni.Intanto, si riportano epizoosi in: Russia (regione di Rostov), Benin, Vietnam, Polonia (oggi il quinto focolaio), Egitto, Arabia Saudita, Pakistan, Bangladesh.

venerdì 7 dicembre 2007

H2H?

Pechino (AFP) - Qualche giorno fa un giovane cinese di 24 anni è morto, contagiato dall'H5N1.
A qualche giorno di distanza anche il padre è risultato infetto dal virus aviario.
L'uomo avrebbe sviluppato febbre e sintomi di una polmonite nella giornata di lunedì. I test diagnostici sarebbero stati condotti due giorni dopo. Nella giornata di giovedì l'infeizone da H5N1 è stata confermata.
Troppo presto per capire se si possa parlare di trasmissione interumana, anche se molti grideranno all'allarme.

Per saperne di più:
BBC News
The China Post
Yahoo News - Bird Flu
Reuters - Bird Flu

La pandemia del 1918 negli USA


Segnalo un bellissimo sito storico sulla pandemia del 1918, creato dal Department of Health and Human Services degli USA.

“Quelli che non sanno ricordare il passato sono condannati a ripeterlo”
George Santayana (1863–1952)

mercoledì 5 dicembre 2007

Fiji, 1918

Traduco un pezzo di storia...

“Durante la pandemia del 1918 Fiji fu duramente colpita e lo Stato fu costretto ad assemblare cucine mobili per le zuppe sulla soglia di casa delle famiglie infette”. Sono le parole di Narendra Singh, medico, esperto di preparazione alla pandemia. “Nelle prime tre settimane di pandemia dall’85 al 95% della popolazione di Suva era affetta. I servizi medici straripavano di persone e il Colonial War Memorial Hospital era talmente pieno che lo staff smise di registrare i casi. Gli allora studenti della scuola di medicina vennero mandati in ospedale a rinforzare lo staff degli operatori sanitari, sempre più colpiti dall’infezione. Fiji chiese aiuto all’Australia ma un contingente australiano venne fermato prima che partisse.
Le cucine mobili per le zuppe furono costruite per aiutare le famiglie colpite dall’influenza che non avrebbero potuto prendersi cura di loro stesse".
Per saperne di più: clicca qui.

Fonte: The Fiji Times online

Piano pandemico Regione Marche





I più attenti l'avranno notato. La cartina delle regioni con piano pandemico approvato si modifica! E dal 26 novembre 2007 anche le Marche (DGR n.1371 del 26.11.07) entrano nel novero delle Regioni "virtuose".

Il link per la lettura del piano (Grazie a Gualtiero Grilli per la segnalazione!)

martedì 4 dicembre 2007

Come ridurre la diffusione di una pandemia influenzale



La notizia mi era stata segnalata da Livia Borsoi, quando ho letto il lavoro di Jefferson, pubblicato sul British Medical Journal, non credevo ai miei occhi...

Una revisione sistematica della letteratura che valutava l'efficacia di alcune misure di sanità pubblica per ridurre la tasmissione di virus respiratori!

La revisione contiene una metanalisi di sei studi caso-controllo relativi alla prevenzione della diffusione della Sars. Ecco in sintesi i risultati...


Per l'interpretazione dei risultati si sappia che:
l'OR è una misura statistico epidemiologica utilizzata negli studi caso-controllo. Per non farla troppo complessa, basti sapere che un OR inferiore ad 1 indica che l'intervento in studio risulta protettivo nei confronti dell'esito considerato (in questo caso l'infezione respiratoria). L'efficacia è calcolata di conseguenza (1 - OR). Il NNT (number Needed to Treat) mi indica quante persone devono utilizzare l'intervento in studio per prevenire l'esito avverso (l'infezione).
Per approfondimenti sul NNT clicca qui.
Per esperienza posso dire che questa revisione sistematica ci mette di fronte a risultati estremamente interessanti. L'efficacia delle maschere N-95 è confermata , ma è estremamente interessante notare come l'utilizzo in associazione di tutte le altre misure determini un'efficacia preventiva sovrapponibile a quella delle maschere N-95. Questa è una buona notizia, in particolare per quegli operatori sanitari che in caso di pandemia influenzale potrebbero ritrovarsi in prima linea, impegnati nel trattamento e nell'assistenza dei pazienti infetti, magari potendo contare su scorte limitate di maschere N-95 (e non credo sia una possibilità remota se una pandemia ad impatto grave si verificasse).
Al termine del lavoro gli autori scrivono...
"Semplici misure di sanità pubblica sembrano essere molto efficaci nel ridurre la trasmissione di virus respiratori, in particolare quando sono parte di programmi strutturati che includono istruzione ed educazione e quando sono attuati contemporaneamente. Ulteriori trials, più ampi e pragmatici, sono necessari per valutare la migliore combinazione fra gli interventi. Nel frattempo raccomandiamo di attivare i seguenti interventi in combinazione per ridurre la trasmissione di virus respiratori: il frequente lavaggio delle mani (con o senza antisettici), le misure di barriera (guanti, camice e maschere) e l’isolamento dei malati con sospetta infezione delle vie respiratorie."

Buona lettura!

Chi ha paura dell'aviaria?


L’aviaria fa paura!
E non è solo il settore avicolo italiano a temere l’evenienza di un’epidemia di influenza aviaria sul territorio nazionale.
Certo, i produttori di carne avicola tremano al pensiero di soccombere sotto i colpi della
L’Indonesia ha tremato questa estate, quando si ebbero contagi umani a Bali. Bali è un’importante meta turistica e l’H5N1 non è certo stato il ben venuto.
Anche la Cina trema di fronte all’aviaria. Le Olimpiadi si avvicinano e anche qui l’Aviaria non è bene accetta.
Anzi, la sensazione è che la Cina abbia manovrato molto bene l’informazione e che i mass media siano stati molto collaboranti. Forse un’epidemia in un allevamento può passare sotto silenzio; forse la Cina ha voluto trasmettere l’immagine della nazione che ha il pieno controllo di ogni situazione relativa all’H5N1... ma non si può nascondere un morto! E il morto è arrivato. Si tratta del 26esimo caso e del 17esimo decesso… numeri che fanno paura a chiunque.

lunedì 3 dicembre 2007

Nelle ultime due settimane...

Riporto le ultime notizie di cronaca come trasmesse da Giuseppe M nei commenti al post del 14 novembre.

Il virus H5N1 è riemerso anche in Romania, nella regione del delta del Danubio con un piccolo focolaio in un allevamento di tipo familiare (meno di un centinaio di animali coinvolti) (vedi rapporto OIE-WAHID di ieri). Dopo le estese epizoosi in Germania, Inghilterra, Rep. Ceca (e Italia anche se i virus non sono H5N1 ma H7), sembra che un serbatoio naturale del virus (ancorchè sconosciuto) mantenga attiva la panzoosi in Europa.

Sabato 1 dicembre, l'agenzia Reuters ha riportato un nuovo focolaio epizootico causato da virus HPAI H5N1 in Polonia, a Brudzen - vicino alla città di Plock. Coinvolto un allevamento di tacchini. E' la prima volta che la Polonia riporta un focolaio in animali di allevamento; in precedenza aveva avuto casi soltanto in volatili selvatici. Nelle ultime settimane quindi i focolai si sono materializzati in Regno Unito, Romania quindi Polonia. Intanto, in Bangladesh, Arabia Saudita, Yemen (non confermato per il momento) si sono avute moria massicce di pollame d'allevamento.

La Cina ha informato l'OMS e alcuni paesi (fra cui le vicine regioni speciali di Macao e Hong Kong, oltre che Taiwan, USA) di un nuovo caso umano fatale di infezione da A/H5N1. Si tratta di un ragazzo di 24 anni della provincia del Jiangsu (capoluogo, Nanchino), che ha manifestato sintomi febbrili e influenzali il 24 novembre, ricoverato il 27 e morto sabato scorso. La sorgente d'infezione non è nota, anche se le notizie sostengono che l'uomo non ha avuto contatto con animali manifestamente malati o pollame in genere, come del resto è avvenuto per la maggior parte dei casi umani di influenza aviaria in Cina. Almeno una settantina di persone è tuttora sottoposta a sorveglianza sanitaria e fino a questo momento non risultano affetti da sindromi febbrili o altro sintomi influenzali.